Genova, 1945, al termine della seconda guerra mondiale Umberto, Giulio ed Enrico, tre partigiani dei Gap, intendono continuare la loro lotta, uccidendo i fascisti, resisi responsabili della morte e delle torture a danno degli antifascisti, che non sono stati catturati o che sono rimasti impuniti. Le loro azioni tuttavia non hanno un'esclusiva finalità punitiva o di vendetta, confidando che in tutto il paese la lotta continuerà, fino ad arrivare all'auspicata rivoluzione. Il Partito Comunista Italiano tuttavia prende le distanze da queste azioni e, venuto a conoscenza dell'identità dei tre, invia il funzionario Bava, conoscente dei tre ed amico di Giulio, per intimargli di fermarsi ma il tentativo non avrà successo.