Partendo dai sacrifici dei nostri nonni e dei nostri genitori - attraversando provocatoriamente vizi e virtù dei nostri tempi - Battista si svincola dal mondo della politica per ridere con tagliente ironia delle nostre responsabilità, delle scelte che abbiamo fatto negli anni, di come le abitudini sono cambiate, fino alla domanda fatidica: possiamo davvero chiamarlo progresso?